Conte nel decreto non aiuta anzi crea problemi alle aziende, leggete cosa ha fatto
22- aprile- 2020
Cari amici anche questa mattina vi incazzerete. Ancora una volta questo Governo ha deciso di inchiappettarsi le Partite Iva. Ecco cosa ha fatto.
L’ articolo 42 del decreto Cura Italia, al comma 2, prevede infatti che se un lavoratore viene contagiato dal Covid-19 il caso sarà iscritto nel registro dell’Inail come infortunio sul lavoro. Lo precisa anche la circolare n.13 del 3 aprile dell’Istituto. Quindi, “nel momento in cui l’Inail riconosce un infortunio sul lavoro al lavoratore, quest’ultimo – come in ogni caso di infortunio sul lavoro – può rivalersi nei confronti del datore”.
Buona incazzatura.
E’ evidente che la situazione è ingarbugliata la prima domanda da porsi è come farà il dipendente a dimostrare di aver contratto il virus in azienda? Certo ciò non limiterà comunque eventuali azioni legali nei loro confronti.
Sarà difficile andare a ricostruire il luogo esatto dove si è contratta l’infezione considerando il periodo di tempo che intercorre fra contagio e manifestazione dei sintomi che dovrebbe avere un lasso di tempo di quindici giorni non sarà semplice dimostrarlo ma ciò non evita il problema di eventuali ripercussioni sul datore di lavoro. In ogni caso successivamente alle azioni intraprese nei suoi confronti sarà proprio il datore di lavoro a doversi discolpare ed a dimostrare che il Covid-19 non è stato recepito nell’esercizio dell’attività lavorativa.
Siamo dinanzi ad una serie di casi che senza ombra di dubbio non portano serenità al datore di lavoro già alle prese con le molteplici difficoltà che si incontrano in questo periodo. Ancora una volta un Decreto fatto senza tener conto delle probabili conseguenze a danno dei lavoratori. E’ proprio il caso di dire che la fretta è una cattiva consigliera.
Il allegato copia il decreto https://www.gazzettaufficiale.it/…/id/2020/03/17/20G00034/sg