Suicidio per crisi economica e prevenzione
Il suicidio, oggi, non viene più considerato un fenomeno marginale e/o isolato, ma sta diventando uno degli aspetti più consistenti della storia economica dell’attualità. Infatti, ci sono stati diversi casi di lavoratori e di imprenditori che hanno ricorso al suicidio per mettere fine a debiti finanziari e/o alla perdita di lavoro. Il suicidio, quindi, è diventato un elemento unificante, senza distinzione, tra tutte le classi sociali. C’è da aggiungere che la crisi economica ha portato solo effetti negativi sulla salute mentale e dove non vi è supporto sociale e psicologico, la situazione non può che peggiorare. Infatti, negli ultimi anni, le richieste di aiuto psicologico per questi problemi sono aumentate. I sintomi prevalenti sono: ansia, depressione, paura di perdere il controllo sulla propria vita , isolamento relazionale e idee relative al suicidio. In particolare, è la depressione maggiore la principale categoria nosografica alla quale viene ricondotto oltre il 50% dei suicidi. Allo stesso modo, anche i segnali del corpo non sono da sottovalutare; infatti possono presentarsi: cambiamenti di abitudini alimentari, perdita di capelli, problemi allo stomaco, fatica a dormire etc.. Naturalmente il vuoto e il trauma di una persona che si toglie la vita mettono di fronte a vissuti d’impotenza le stesse famiglie.
La morte, infatti, è irreversibile e senza ritorno. Per cui si rende necessario parlare di prevenzione e di aiuto psicologico alle persone che subiscono gli effetti di questa situazione: creare reti di sostegno psicologico è quindi fondamentale per la comprensione profonda di tale disagio e per aumentare la sensibilizzazione anche da parte della stessa società. Il rafforzamento della solidarietà, infatti, può fare molto per sostenere il forte degrado psicologico in cui sono coinvolte queste persone e le loro famiglie. In tal modo è possibile identificare in anticipo strategie d’intervento utili e mirate. Non a caso, Freud diceva che la salute psichica è la capacità di lavorare e amare.
Dott.ssa Claudia Sposini (Psicologa)