Commercio, svuotato il centro storico di Udine. Chiusi 118 negozi
Abbassano le serrande e si trasferiscono altrove i negozi del centro storico, dove la desertificazione commerciale prosegue incessantemente impoverendo il tessuto urbano e i servizi ai cittadini.
Sono 118 quelli che hanno chiuso la propria attività fra il 2008 e il 2015 nel centro udinese, vale a dire il 20,8 per cento del totale, mentre altri 31 hanno cessato l’attività in periferia. Una resa, la loro, determinata da una situazione di crisi che dura da troppo tempo.
A pesare, però, non c’è solo la stagnazione economica e la scarsa propensione a spendere da parte della popolazione, ma anche la crescita dei centri commerciali alle porte della città con la loro capacità di attrazione, infine la sempre più difficile ammortizzazione delle spese, fra imposte e canoni di affitto che i negozianti si trovano a dover pagare. La naturale conseguenza, è che la densità del commercio al dettaglio – tanto in sede fissa quanto in forma ambulante – sta inesorablmente cambiando: attualmente a Udine esiste un negozio ogni 116 abitanti, a fronte di una media nazionale che si attesta su 89,2 residenti per ogni unità commerciale.
Eppure l’andamento del settore turistico e ricettivo in genere non registra flessioni, anzi, il numero degli alberghi, bar e ristoranti che operano in città continua a crescere. Esaminando i dati raccolti dal 2008 al 2015 sono 14 quelli che hanno aperto i battenti (pari al 3,9 per cento del totale) in centro storico, mentre altri 13 hanno avviato la loro attività in periferia.
I dati di Udine non rappresentano un fenomeno isolato, rispecchiano piuttosto una diffusa tendenza che riguarda tutto il territorio nazionale.