Lecco: Perde casa e lavoro, 34enne madre di una bimba di 9 anni costretta ad elemosinareLecco: Perde casa e lavoro, 34enne madre di una bimba di 9 anni costretta ad elemosinare
La solidarietà corre anche attraverso il web ed è grazie a Facebook che in questi giorni si sta cercando di creare un rete di aiuto per una giovane donna, madre di una bimba, finita a vivere in strada dopo aver perso marito e il lavoro.
Lei si chiama Emanuela Meotti, 34 anni, originaria di Cremona. Il lunedì mattina e il mercoledì la potete incontrare all’esterno del Penny Market di via Martiri di Nassiria; vi aspetterà con un sorriso e una luce negli occhi che la sua triste storia, nonostante tutto, non è riuscita a portarle via.
“Ho vissuto per 15 anni a Dervio come custode in una villa insieme a mio marito, con il quale ci siamo trasferiti da Cremona – racconta Emanuela – nel 2013 la nostra storia è finita, i proprietari cercavano una coppia per gestire la casa e così ho dovuto abbandonare quella residenza. Lui è tornato a Cremona, io mi sono ritrovata in strada e mia figlia Beverly, di 9 anni, è stata affidata ad una comunità qui a Lecco. Non la vedo da due anni”.
Una lacrima di commozione scende da quegli occhi luminosi quando parla della sua bimba: “E’ la mia vita. Qualche giorno fa era il suo compleanno, sono riuscita a racimolare abbastanza moneta per chiamarla e farle gli auguri.. E’ stato bellissimo”. Sola in strada, Emanuela racconta di aver trovato alcuni lavoretti, anche in nero, e di aver fatto un corso per badanti, assistendo per diversi mesi un’anziana di Calolzio, venuta poi a mancare. La decisione di elemosinare l’ha dovuta prendere solo pochi mesi fa: “E’ una cosa che mi mette molto in difficoltà, io sono timida e riservata, non amo farmi vedere così anche perché molte persone, lo leggo nei loro occhi, mi guardano come se avessi una malattia; in realtà sono sana, mi manca solo un lavoro e una casa. Se potessi fare la badante avrei entrambe le cose, insieme a quella stabilità che tanto mi manca”.
“Solo nel fine settimana – prosegue nel suo racconto – sono stata male, ho avuto la febbre e per fortuna mi hanno aiutato altri senzatetto mie amici che mi hanno dato alcune pastiglie di tachipirina che mi hanno tirata un po’ su. Per mangiare vado alla Caritas anche se ad agosto è chiusa, quindi mi devo arrangiare con l’elemosina. Poi, ora che ho lei, non posso più entrare e mi viene dato un sacchetto con pane, acqua e frutta che consumo in un altro posto, in biblioteca o sul lungolago”.
Già, perché ora Emanuela è in dolce compagnia di Macchia: una cagnolina di circa 9 mesi che la giovane ha adottato dalla cucciolata capitata ad un altro senzatetto.
“E’ la mia gioia. Le ho fatto il microchip, la prima vaccinazione e le scatolette tutti i giorni riesco a dargliele. Alla gente chiedo sempre una scatoletta per lei e un panino per me. Se mangia Macchia mangio anch’io, altrimenti dividiamo. Il pomeriggio non elemosino e lo dedico a lei, la faccio giocare al lago perché so che ne ha bisogno. La sera resto in via Roma a elemosinare, così anche per lei c’è ombra, vede persone. E’ diventata la mia vita: io ho bisogno di lei, perché mi tiene alto il morale; lei di me ed io faccio di tutto per non farle mancare nulla, per non farla soffrire”. Una storia che commuove e che ha fatto breccia nel cuore di Claudio D’Orazio, un cliente del supermercato, che, ascoltando il racconto della giovane, ha deciso di darle una mano chiedendo aiuto ai lecchesi sulla pagina “Sei di Lecco se…” per raccogliere materiale e offerte di lavoro per la ragazza.
Lunedì mattina, però, in pochi hanno risposto all’appello: una lecchese che ha consegnato a Emanuela una busta della spesa e si sta prodigando per farle avere un cellulare. Claudio, invece, la rincontrerà mercoledì per prepararle curriculum da inviare a possibili datori di lavoro. Un nuovo invito ad aiutare è stato lanciato su Facebook e chi vorrà potrà conoscere Emanuela questo mercoledì, fuori dal Penny Market; vi accoglierà con quegli occhi lucenti, carichi della speranza di chi sa che c’è un futuro migliore ad attenderla.
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