L'abitazione sulle colline di Camaiore era finita all'asta: per questo Andrea Bresciani ha imbracciato il fucile, ha ammazzato la madre e si è suicidato

Non è stato un raptus di follia a scatenare l’omicidio suicidio scoperto stamani, domenica 22 febbraio, in un’abitazione sopra Capezzano Pianore, sulle collline versiliesi di Camaiore. Andrea Bresciani, 50 anni, ha ucciso la madre Maria Palmerini di 77, perché disperato dal fatto che la casa in cui vivevano era finita all’asta.

L’uomo ha scritto un biglietto rinchiuso nella borsa lasciata nella casa di un amico, a  Torre del Lago. Lì ha annunciato l’intenzione di farla finita, chiedendo scusa a tutti, e spiegando le ragioni del gesto che si apprestava a fare.

Un omicio suicidio premeditato, dunque, preparato da tempo, che solo l’autopsia potrà stabilire con certezza quando è stato consumato. E’ stato scoperto solo quando la madre dell’amico di Torre del Lago ha notato quella borsa e l’ha aperta trovandosi il biglietto.

Dopo la morte del padre, Andrea Bresciani ha dovuto a poco a poco iniziare a convivere con problemi di natura economica sfociati nella messa all’asta della casa in cui viveva con l’anziana madre. Non era l’unico immobile su cui potevano contare, per cui avrebbero potuto tranquillamente continuare a vivere anche senza la casa pignorata. Ma evidentemente per lui questo fatto ha rappresentato il segno di un fallimento troppo duro da sopportare

Fonte il Tirreno