Così Conte ha distrutto i sogni dei giovani
Avevo deciso di appoggiare la giusta battaglia di questi ragazzi che hanno vinto il concorso in polizia e vengono esclusi per i soliti pasticci “burocratici”.
Ascoltiamo la loro voce.
“ Abbiamo allargato i nostri orizzonti, ma non ci siamo dimenticati chi siamo: ragazzi e ragazze che nel 2017 hanno partecipato al concorso pubblico per entrare a far parte della polizia di stato, classificandoci tra le posizioni più alte della graduatoria.
Dopo l’approvazione dell’art.11 comma 2 bis del D.L. 135/2018, siamo stati esclusi dalla stessa graduatoria a causa di un’applicazione retroattiva della legge che cambia i requisiti di partecipazione al bando, abbassando l’età massima a 26 anni non compiuti e innalzando il titolo di studio.
Vari provvedimenti cautelari del TAR Lazio ci hanno permesso di prendere parte alle prove successive reintegrandoci nella procedura concorsuale. Abbiamo affrontato e superato con successo tutte le prove ottenendo l’idoneità (con riserva) al servizio in polizia.
Quello che doveva essere il raggiungimento del nostro traguardo, invece, è stato solo l’inizio di una lunga battaglia.
Infatti, nonostante l’idoneità, non siamo stati convocati per la partenza ai corsi di formazione.
Da allora abbiamo cercato di far valere i nostri diritti interfacciandoci con la stampa e la politica senza ottenere una soluzione concreta: ad oggi attendiamo la sentenza di merito del TAR. “