Invalidità, ma la pensione non è per tutti
Pubblichiamo quanto inviato da una nostra utente
Buongiorno Domenico, buon giorno Angeli della Finanza invio qui di seguito la storia di mia madre con la mia battaglia che a tutt’oggi non è ancora terminata:
mia madre MIRELLA DE BERARDINIS nata a Roma il 16/05/1927 in data 25/07/2018 è stata colpita da ICTUS che a tutt’oggi la costringe allettata perché paralizza tutto il lato dx compresa buona parte della parola.
Dopo varie vicissitudini di ricovero presso le seguenti strutture:
• SAN CAMILLO dal 25 luglio 2018
• DON GNOCCHI “SANTA MARIA DELLA PACE” dal 5 agosto 2018 per 58gg.
• DON GNOCCHI “CASAL DEL MARMO” dal 6 agosto
Dimessa il giorno 11/01/2019 e dall’ora a casa.
Premetto che la richiesta di INVALIDITA’ è stata fatta dal mio medico ad agosto 2018 e dal patronato quando hanno aperto, quindi fine agosto.
Ho aspettato mesi per invalidità e dopo avere smosso mari e monti di persona, il tutto era fermo all’INPS ROMA FLAMINIO in Via Giulio Romano, 46 dal 3 settembre 2018.
Il giorno 18 marzo 2019 mi arriva la lettera dell’INPS con arretrati riguardanti INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO quale invalido totale categoria INVCIV (allego copia) con decorrenza dal 1 ottobre 2018 assegno mensile di €517,84 come da legge.
Visto che sui verbali di invalidità (allego copie) risultava invalidità, accompagno e 104 mi sono chiesta dove fossero arretrati invalidità.
Il giorno stesso vado al patronato e mi dicono che avendo superato i 65anni non gli spetta invalidità, se invece la percepiva già prima dei 65anni allora si poteva chiedere aggravamento.
Rimango basita e dico: mia madre percepisce assegno divorzile di €780,00 più i 517,84 di invalidità che in totale sono €1297,84 deve A) pagarsi una badante e magari anche in regola; B) mangiare; C) pagarsi CLEXANE 4000 che nessuno gli vuole prescrive (dopo segnalo anche questo caso GRAVISSIMO e GRAVOSO); C) sostenere spese di casa e varie…spiegatemi come si può!
Mi rispondo di fare ISEE di tutta la famiglia (premetto che mamma vive con me ed io sono in affitto) per vedere cosa si può ottenere.
ALLEGO TUTTE LE VARIE INFORMAZIONI PRESE DA INTERNET RIGUARDO IMPOSSIBILITA’ AD AVERE INVALIDITA’ DOPO I 65 ANNI.
Cortesemente chiedo di poter essere aiutata anche per medicinale CLEXANE 4000.
Io dal mese di novembre o forse anche fine ottobre, sono costretta a comprare il CLEXANE 4000 costo €32,70 a scatola (ogni scatola contiene 6 siringhe già pronte all’uso) ogni 6 giorni perché mamma deve farne 1 al giorno perché essendo alletta rischia emboli.
La Regione Lazio ha diffuso la Delibera del C.ad Acta n. 9138 del 01/06/2018 sulle indicazioni per Eparine a Basso Peso Molecolare –EBPM da giugno 2018 (allego copia) scritta dalla D.ssa Lombardozzi, dove in grandi linee può essere prescritto dal proprio medico di base solo ed esclusivamente per un periodo di 30gg. dopo di che o si compra o bisogna avere piano terapeutico.
Perfetto, dopo qualche giorno dall’arrivo di mamma a casa, chiedo al CAD domiciliare composto da medico, psicologa, infermiera e fisioterapista su come poter fare per avere PIANO TERAPEUTICO per prescrizione del medicinale (premetto che il medico che era presente dice “io lo prescrivo tranquillamente”.
Faccio presente che il piano terapeutico può essere fatto dal GERIATRA o dal CARDIOLOGO, la mia ASL ROMA3 (della quale tralasciamo per carenze ed altro) non avendo geriatra optiamo per visita cardiologica, la quale avviene in data 25 febbraio c.a. (premetto che il farmaco l’ho sempre COMPRATO quindi fatevi due conti della spesa da ME sostenuto e tutt’ora).
Il Dott. Spagnuolo cardiologo ASL ROMA 3 il giorno 25 febbraio effettua visita cardiologica + e ECG a mia madre e dopo decide di segnare ALTRO MEDICINALE che prevede oltre a prelievo venoso ogni settimana, anche a non poter mangiare alimenti con alto contenuto di VITAMINA K (premetto che mia madre mangia quasi tutto frullato compresi minestroni e verdure) chiedo perché cambiare medicinale e lui risponde in maniera molto “boriosa” che la Regione Lazio con il DPR ecc. ecc. ecc.
Appena lui va via vado dal mio medico di base il quale non ritiene sia il caso vista la situazione di mia madre che le venga prescritto questo farmaco Coumadin o Sintrom e qui comincia la lunga diatriba tra il mio medico e la ASL ROMA 3 con i medici: Dott. Vivenzio (Responsabile U.O) e soprattutto con il Dr. Maestri (premetto che hanno parlato con la D.ssa Lombardozzi della Regione Lazio e anche con il Dr. Montecchiani Responsabile Farmacia sempre Roma 3.
Insomma per farla breve ieri 19/03/2019 il mio medico telefonicamente mi comunica che la ASL ROMA 3 e rispettivi medici non FANNO PIANO TERAPEUTI PER IL CLEXANE (premetto che la ASL ROMA 1 segna CLEXANE, sembra sia dovuto al budget disponibile quindi non rispettano DPR Regionale).
Io ho scritto alla Regione Lazio e oggi 20/03/2019 devo parlare con 3 nominativi che ieri mi hanno dato dopo la mia mail inviata, quindi oggi saprò precisamente cosa dovrò fare.
Ieri al mio medico ho detto che cambiare medicinale ad una persona che spesso delle volte rimette quello che mangia, significa non tenerla coperta e che qualsiasi cosa accadrà a mia madre scatteranno denunce.
In grandi linee penso di avere segnalato tutto, allego tutto quello che è in mio possesso e se tu hai altre informazioni in merito ti ringrazio a nome di mia madre che purtroppo non può fare.
Io sono a disposizione per qualsiasi cosa e sai come rintracciarmi.
Grazie di cuore per quello che fai o fate.
Silvia Peruzzi