Gli italiani non si curano più il 41,7% rinuncia alle spese mediche per vivere
Il 41,7 per cento delle famiglie padovane che l’anno scorso hanno avuto contatti con la Caritas ha rinunciato a una visita medica specialistica per pagare l’affitto: un dolore sospetto, una cura odontoiatrica rimasta in stand-by, analisi del sangue non proprio perfette che l’imperativo delle prevenzione imporrebbe di approfondire. Prima però c’è l’affitto da pagare perché significa un tetto sulla testa, soprattutto quando in casa ci sono i figli. La rinuncia a farsi curare è uno dei dati più allarmanti che emerge dal terzo Rapporto dell’Osservatorio sulle Povertà presentato ieri dalla Caritas padovana. «Padova conferma un dato allarmante che arriva dal Censis», spiega don Luca Facco, direttore della Caritas, «è uno dei principali segnali da non sottovalutare perché riguarda le famiglie a rischio disagio, quelle che ancora credono di vivere in un dignitoso benessere». I dati del report sono stati raccolti nei Centri di ascolto vicariale e nei servizi della Caritas diocesana dove nel 2015 sono passate tremila persone i cui problemi sono stati trattati nel corso di seimila colloqui. La percentuale di chi, in situazione di bisogno, rinuncia alle visite mediche specialistiche, non è l’unico dato allarmante. Nel report, infatti, si legge anche di quindici famiglie padovane costrette a dormire in auto.