Pontedera: Coppia di disoccupati vive in una canonica senza acqua né luce
Dallo scorso luglio abitano nei locali della canonica di Cucigliana senza acqua corrente. Prima, avevano dormito in macchina per due mesi, per poi alloggiare qualche settimana in una roulotte di un privato. Da mesi chiedono aiuto al Comune, o un lavoro, per affrontare con dignità le spese quotidiane e riappropriarsi della propria vita; ma al momento sono costretti in uno stabile ai limiti del malsano, senza riscaldamento, con le pareti ricoperte di muffa e con la sola disponibilità di un bagno chimico portatile.
La storia di Franc Kalaj e Katiuscia Olivero, entrambi 27enni, rappresenta bene una parte della società in cui viviamo. Usciti di casa appena maggiorenni con un lavoro e tante speranze, i due hanno subito sulla propria pelle gli strascichi della crisi economica. Ora, senza un’occupazione e il supporto delle famiglie di origine, si trovano a vivere una vita difficile, fatta di privazioni e tanta rabbia. Lui, albanese di nascita e residente in provincia di Pisa fin da piccolo, ha passato la sua infanzia a San Giovanni alla Vena. Nel 2010, a 18 anni, conosce Katiuscia (Katia) scesa in Toscana da Como, per passare le vacanze estive dalla sorella. Tra i due nasce subito l’amore. La coppia decide d’iniziare una vita insieme. Inizialmente Franc e Katia condividono l’appartamento dei genitori di lui, ma nel 2011 i due ragazzi prendono casa per conto proprio a Vicopisano, provvedendo all’affitto e alle spese correnti grazie a qualche lavoro saltuario.
«Dal 2010 al 2014 – racconta Franc Kalaj – ho fatto un po’ di tutto (il manovale, l’operaio, il magazziniere, il becchino e la consegna a domicilio delle pizze) trovando occupazione a tempo determinato sempre tramite le agenzie interinali».
Anche katia sbarca il lunario lavorando per alcuni call center e le cose, anche tirando la cinghia, continuano ad andare. Nel 2012 prendono in affitto un altro locale a Vicopisano e nel 2014 si trasferiscono a Cucigliana fino a febbraio del 2015, quando Franc perde il lavoro e le uniche entrate della coppia arrivano dal suo assegno di disoccupazione.
«In quel periodo – dice Katia – ho dovuto lasciare il call center per un problema grave al ginocchio. Senza più soldi abbiamo cercato sostegno a Como, la mia città natale, ma anche là le cose sono andate di male in peggio».
A maggio quindi la coppia torna a Cucigliana e, senza soldi in tasca, decide di vivere a bordo di una vecchia Fiat Uno parcheggiata nella piazzetta del paese. Poi arriva la possibilità di andare nella canonica. «Da luglio a settembre del 2015 – dice Franc – sono stato assunto come magazziniere alla Conad di Montopoli. Finito quell’incarico non sono più riuscito a lavorare».
Ora anche i pochi soldi messi da parte stanno finendo.
«In tasca ci restano 60 euro e campiamo grazie al pacco di viveri quindicennale della Caritas di Vicopisano. Qua siamo senza acqua, né riscaldamento;
facciamo i piatti in un catino e ci laviamo nella palestra di Calcinaia. La Caritas ci passa anche qualche soldo per la lavanderia. Chiediamo un aiuto concreto al Comune, non l’elemosina, non vogliamo vivere sulle spalle degli altri».