Ortona: imprenditore si ribella alla Banca Abruzzese che lo sottopone a tassi usurai
La storia oramai si ripete sempre più spesso da Nord a Sud. I protagonisti della vicenda sono sempre gli stessi: imprenditori vessati da quegli istituti bancari che chiedono interessi usurari che lievitano ogni giorno di più.A finire nelle rete questa volta imprenditore ortonese minacciato e vessato quotidianamente da una ex Banca Abruzzese, che gli fà pagare interessi ben sopra i limiti previsti dalla legge antiusura. L’imprenditore non ci stà, si ribella e per vendetta viene segnalato a “sofferenza” in Centrale Rischi. Lo stesso si rivolge a Sos Utenti al Tribunale di Sulmona, che ordina immediatamente alla Banca Abruzzese la cancellazione dalla Centrale Rischi una sorta di banca dati dei cattivi pagatori insolventi. Questa storia racconta, ancora una volta, di come l’azienda tartassata da interessi usurai contesti alla banca la pratica “illegale-criminale” e di come il Tribunale, letto il ricorso e verificata tutta la documentazione probatoria allegata, ordini immediatamente la cancellazione del nominativo dell’Azienda dalle sofferenze della Centrale dei Rischi.Il fenomeno delle illegittime segnalazioni alla Centrale Rischi-Cattivi pagatori è alquanto diffuso tra le Banche Italiane. Ma quello che preoccupa di più sono i bersagli: aziende piccole perché è risaputo come da esse bene o male si riesca a recuperare il denaro. E intanto le stesse banche nascondono invece le vere sofferenze, quelle di industrie di grandi dimensioni i cui crediti sono stati concessi secondo logiche diverse da quelle previste dalla legge e cioè sulla base di compromessi o favoritismi, tra Banchieri e imprenditori. In Abruzzo i soggetti segnalati a sofferenza presso la Centrale Rischi erano 29.892 Unità, per equivalente importo di 4,4 miliardi di euro. Di questa cifra almeno un terzo può considerarsi illegittima segnalazione.
Di Iole Veltri