Vivono da 30 anni nella scuola, pronto lo sfratto per un’intera famiglia




sfratti-esecutivi-1Un’ordinanza vecchia dieci anni ma mai applicata. Una storia fatta di attese e di promesse ma soprattutto di disservizi. Tutto parte negli anni ottanta, periodo post terremoto. Si contano i danni a Napoli come nella provincia e quello che più fa rabbia è vedere centinaia di famiglie perdere la propria abitazione. Tra questi ci sono anche i coniugi M.S. di 60 anni e sua moglie G.T. di 57 anni e il loro figlio e altre due famiglie. Non hanno un tetto sotto cui dormire e parte la trafila di richieste al Comune che dopo mesi riesce a trovare una sistemazione al piccolo nucleo familiare. Vengono sistemati nelle aule all’interno della scuola elementare Cesaro, il quarto circolo di via Vittorio Veneto. «E’ solo una sistemazione momentanea in attesa di darvi un luogo più sicuro e soprattutto più dignitoso» si sentirono pronunciare dagli amministratori dell’epoca. Ma dopo trent’anni nulla è cambiato, anzi, nel 2015 quella famiglia vive ancora in quell’aula e in condizioni di certo non così adeguate come invece spetterebbe ad una famiglia normale. A persone civili. Il tempo passa e nessuno solleva il caso fino al 2004 quando il primo cittadino, su ordinanza, ordina l’allontanamento di quelle famiglie dalla scuola. Due vanno via, la terza no. Non ha altro luogo dove andare e il comune non fornisce loro un’alternativa. Si sono ormai ambientati e quell’aula scolastica è diventata la loro casa così decidono di opporsi al provvedimento e non lasciano la struttura. Mentre le altre due famiglie vanno la terza resta. Passano i mesi e nonostante gli ordini di allontanamento nessuno lascia la struttura. Ad aprile un nuovo sopralluogo: gli agenti del comando di polizia municipale di Torre Annunziata, agli ordini del comandante Antonio Virno, effettuano una nuova visita alla famiglia che però non cede. Poi l’atto decisivo: per agosto devono andare via viceversa li sfratteremo con la forza. Ma per ora quella famiglia è ancora li ma dovranno obbligatoriamente andare via per due motivi fondamentali. Il primo: quella struttura attualmente adibita a casa dovrebbe ospitare il refettorio della scuola: se infatti la mensa scolastica non è stata ancora realizzata è proprio perchè le aule interessate sono attualmente occupate. Secondo: la scuola ha attualmente un protocollo convenzione con il comando dei carabinieri di Torre Annunziata e pertanto visto che il cortile sarà occupato dalle auto dei militari, per una questione di sicurezza, quella famiglia non potrà più essere alloggiate all’interno di quell’edificio. Una questione che diventa inevitabilmente anche di sicurezza. Insomma una serie di grane da risolvere per il primo cittadino Giosuè Starita e prima dell’inizio dell’anno scolastico. Certo è che ha sollecitare lo sfratto di quella famiglia ora non solo l’amministrazione comunale ma anche genitori e insegnanti. Molti infatti dei genitori degli alunni hanno inviato decine di segnalazioni e petizioni al dirigente scolastico affinchè sollecitassero lo sgombero della famiglia. Per ora però ancora tutto fermo.




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