Cos’è lo spread nei mutui a tasso variabile?
In termini volgari è “il prezzo” che la banca vi applica sul mutuo.
Nei mutui a tasso variabile, il tasso di riferimento si modifica secondo l’andamento di determinati
indici economici.
L’interesse applicato dalla banca è il risultato di due componenti:
a) il “parametro di riferimento” (di norma il cosiddetto Euribor – Euro Interbanking Offered Rate),
e
b) lo “spread”, cioè una percentuale aggiuntiva applicata dalla banca, che varia da un istituto
all’altro.
In altri termini, il parametro di riferimento rappresenta il “costo” a cui la banca acquista il denaro,
mentre lo spread è di fatto la sua percentuale di guadagno. Questa soluzione prevede quindi rate di
importo variabile, in proporzione al variare dell’indice prescelto. Il contratto prevede inoltre, in questo caso, la frequenza con la quale il tasso viene ricalcolato. Con
questa soluzione ci si assume il rischio derivante dalle oscillazioni dei tassi di interesse; la scelta
può rivelarsi particolarmente vantaggiosa nel caso in cui si preveda una diminuzione del tasso di
inflazione (e, in parallelo, del costo del denaro).